Legalità è memoria
Data: 07/05/2024
“Legalità è memoria” è il progetto concepito nell’ambito dell’educazione alla legalità. Il percorso, iniziato a febbraio, si concluderà il 9 maggio con la marcia antimafia in ricordo di Peppino Impastato nell’anniversario della sua morte.
Parlare di legalità agli adolescenti non è facile, ma da qualche parte si deve cominciare. Così nasce il progetto “Legalità è memoria”, ideato dalla professoressa Gennuso e accolto in maniera positiva dagli alunni e dai docenti della scuola secondaria di primo grado.
Il progetto è iniziato a febbraio ed è terminato a maggio attraversando diverse fasi.
Il primo passo è stata la lettura del libro “Io, Felicia. Conversazioni con la madre di Peppino Impastato” di Mari Albanese e Angelo Sicilia, grazie a cui i ragazzi hanno conosciuto Felicia Bartolotta, madre di Peppino Impastato. Mamma Felicia ha trascorso la sua vita all’insegna della legalità, lottando per avere giustizia sulla morte di Peppino, ucciso barbaramente dalla mafia all’età di 30 anni.
A conclusione della lettura del libro, i ragazzi hanno visto il film “I cento passi” di Marco Tullio Giordana e incontrato l’autrice del libro Mari Albanese con cui hanno parlato delle loro curiosità su Felicia e Peppino.
Il viaggio alla scoperta della legalità è continuato con la visita a Casa Memoria Impastato a Cinisi, accolti da Luisa Impastato, nipote di Peppino, che ha raccontato la sua storia. È stata un’emozione indescrivibile entrare in quella casa e ancor di più ripercorre i cento passi che separano la casa di Peppino dalla casa di Tano Badalamenti, o come lo chiamava Peppino “Tano seduto”. Quella casa oggi è diventata la sede della biblioteca Comunale di Cinisi, il luogo della cultura per eccellenza. Proprio la conoscenza e la cultura devono guidare i ragazzi verso la legalità, nei gesti quotidiani ed è compito degli adulti indicare loro la strada.
Il progetto si è concluso con la marcia antimafia del 13 maggio a Caltavuturo in ricordo di Peppino Impastato. Il corteo dei ragazzi da P.zza Papa Giovanni XXIII ha raggiunto la piazzetta Giuseppe Impastato, con monologhi, poesie, letture e una coreografia finale sulle note di Ciuri di campu.
“La mafia si combatte con la cultura, non con la pistola”
Nieta Gennuso